sabato 25 febbraio 2017

Recensione Il club dei ricordi perduti + Ho bisogno di te.

Titolo: Il Club dei ricordi perduti
Autore: Ann Hood
Casa editrice: tre60
Prezzo: €9,90
Genere: Drammatico
Pagine: 345
Voto: 9

Trama:

Senza nessuno cui dedicarle, le parole sono vuote e inutili. Come vuota e inutile è ormai la vita di Mary Baxter, una brillante giornalista che ha visto il filo della sua esistenza spezzarsi un maledetto giorno di primavera. Tuttavia, con un matrimonio sull’orlo del fallimento e un lavoro che ha perso ogni significato, Mary sorprende per prima se stessa quando decide di seguire l’unico consiglio che le ha dato la madre per superare il dolore: iscriversi a un corso di lavoro a maglia. Scettica ma allo stesso tempo incuriosita, Mary inizia quindi a frequentare la merceria di Alice – una premurosa e saggia vecchietta – dove cinque donne si ritrovano ogni mercoledì sera per creare sciarpe, maglioni, cappellini e calzini. Così, col passare delle settimane, si instaura un profondo rapporto di intimità e amicizia tra Mary e le componenti del «club», che durante le sedute le raccontano il proprio passato. Come Scarlet, che ha deciso di aprire una panetteria dopo aver perso l’amore; o Beth, madre di quattro figli, che si porta dietro un grande rimpianto; e poi Lulu, Ellen, Harriet, ognuna con la sua storia e i suoi segreti, le gioie e le delusioni, i successi e i fallimenti… E saranno proprio quelle donne e la serenità trasmessa dal lavoro a maglia ad aiutare Mary a capire che è sempre possibile uscire dal guscio in cui ci rinchiudiamo, per aprirci di nuovo alla vita e all’amore.

Recensione:

Non ricordo nemmeno da quanti anni questo libro occupi uno spazio nella mia libreria, non so per quale motivo ho aspettato così tanto a leggerlo.
Lo avevo comprato perché la trama mi incuriosiva e la copertina è davvero carina, specialmente il retro.
È arrivato l'inverno e mi sono ritrovata a sfogliarlo dicendomi che, finalmente, era arrivato il suo momento.
Già dalle prime pagine mi ha completamente travolta facendomi entrare nella storia di Mary, una donna che ha perso la cosa più cara al mondo: sua figlia.
Stella muore a causa di una meningite fulminante e si porta via il cuore di Dylan e Mary.
Da quel giorno più niente è come prima.
Dylan affronta il dolore, si getta sul lavoro e tenta in ogni modo di recuperare il rapporto con la moglie mentre Mary cade in una profonda depressione che la porta a distruggere il matrimonio.
Come avevo immaginato la morte della bambina porta i due ad allontanarsi e ciò mi ha resa davvero triste, dicono che sia quasi certo che una coppia non “sopravviva” alla morte di un figlio e ciò non l'ho mai capito, ho sempre pensato che il dolore se condiviso è più facile da sopportare ma è anche vero che mi sono mai trovata in una situazione simile, e spero di non trovarmici mai.
Sono stata fino alla fine del libro con le dita incrociate affinché i due tornassero assieme e...beh non vi posso dire nulla, mi spiace, dovrete leggerlo per saperlo!
Per affrontare la depressione a Mary viene consigliato di imparare a lavorare a maglia ed è proprio grazie a questo suggerimento che conosce Alice e le altre donne del Club della maglia.
Ed è qui che viene il bello, un capitolo per volta Mary scoprirà i motivi che hanno portato le altre donne (Scarlet, Lulu, Harriet, Beth, Alice, Ellen e Roger, l'unico uomo) a imparare a lavorare a maglia.
Si dice che per lavorare bene a maglia bisogna concentrarsi e non permettere ai pensieri dolorosi di intrufolarsi nella mente, per questo chi sta affrontando un momento terribile può trovare conforto e sollievo da questa “arte”.
Ed è proprio svelando le storie drammatiche di queste persone che si rende conto di non essere l'unica al mondo a soffrire, perché chi soffre diventa egoista e ha la certezza di essere il solo a provare dolore, è certo che nessuno lo possa capire e si chiude a riccio adagiandosi, talvolta, nella sofferenza.
Sono proprio loro a darle la forza di riprendere in mano la propria vita e trasformare i ricordi dolorosi in ricordi gioiosi.
Come avrete capito non mancano certo le emozioni in questo libro e credetemi, nonostante io non sia il tipo che si commuove facilmente, in alcuni punti ho provato un angoscia incredibile.
Di Il Club dei ricordi perduti mi è piaciuto anche il fatto che Mary e sua madre abbiano un rapporto disastroso, fin da piccola la protagonista non si è mai sentita amata veramente dalla madre, e crescendo si è irrimediabilmente allontanata da lei.
Ma, come ogni libro che si rispetti, l'autrice ha fatto in modo di spiegare, grazie ad un capitolo dedicato alla madre, il motivo di questo rapporto freddo tra madre e figlia.
Il finale secondo me è qualcosa di meraviglioso, tutti i nodi vengono al pettine e ogni personaggio ha il suo finale, chi bello chi meno, ma comunque tutti i misteri vengono svelati e risolti.
Come avrete visto ho dato 9 a questo libro proprio perché è riuscito a lasciarmi qualcosa ed io non posso non consigliarlo a chi ama le storie drammatiche che insegnano.
Sicuramente Il club dei ricordi perduti è un libro che mi ha sorpresa moltissimo, proprio come 9000 giorni e una sola notte (potete trovare la recensione sul blog) e non lo scorderò tanto facilmente, di questo sono certa.

Frasi tratte dal libro:

Un cuore spezzato batte ancora.

Qualche volta, qualcuno che non conosci bene può ascoltarti meglio di chiunque altro.

Il dolore e la tristezza, più che la felicità, uniscono due cuori con legami molto stretti. La sofferenza comune è molto più forte di qualsiasi gioia condivisa.

La vita è così. Il tempo continua a passare e ti porta via con lui.

Titolo: Ho bisogno di te
Autore: Daniela Sacerdoti
Casa editrice: New Compton Editori
Prezzo: 5,90
Genere: Romantico
Pagine: 313
Voto: 7
Trama:

Eilidh, trentacinque anni, ha il cuore infranto: ha perso il bambino che aspettava e che aveva tanto desiderato, e in più ha scoperto che suo marito ha una relazione con un'altra donna.
Sconvolta, decide di lasciare Southport e di trasferirsi per un po’ nella piccola cittadina scozzese di Glen Avich, nelle Highlands, dove ha trascorso l’infanzia. Nella gelida e magica Scozia Eilidh si sente finalmente a casa. Qui ritrova i dolci ricordi del passato e l’affetto sincero della gente del posto. E qui abita ancora il suo amico di un tempo, Jamie, che ha alle spalle una storia altrettanto dolorosa. Eilidh e Jamie provano una forte attrazione reciproca, ma hanno sofferto troppo per riuscire ad abbandonarsi alle emozioni. Qualcuno però in segreto veglia sulla loro felicità. E il destino non tarderà ad aiutarli…

Recensione:

Da questo libro mi aspettavo una storia romantica e sdolcinata ma sono rimasta piacevolmente sorpresa perché è si romantica ma non solo.
Già dalle prime pagine, conoscendo Eilidh, ci si ritrova immersi in una storia toccante che ha un che di drammatico.
Eilidh è una donna distrutta che ha un ossessionante bisogno di avere un figlio, ha un matrimonio in frantumi e l'autostima sotto le suole delle scarpe.
Il punto di rottura lo raggiunge quando perde il bambino, arrivato dopo mille peripezie e sacrifici, e cade in una profonda depressione che in un certo senso le dona la forza di cambiare vita.
Ed è così che in un colpo solo lascia il marito e torna a vivere nella casa d'infanzia a Glen Avich, dove zia Peggy l'aiuta a ricostruirsi piano piano una serena esistenza.
Ma si sa che in questi libri l'amore deve svettare sempre su tutto e non poteva certo mancare un personaggio maschile che si presenta sotto forma di Jamie, un uomo taciturno, chiuso e semplice.
Jamie ha ricevuto un brutto colpo quando Janet, sua moglie, lo ha lasciato da solo a crescere Maisie, la loro bellissima bambina che da quel giorno diventa l'unica ragione di vita per lui.
È davvero tenerissimo leggere dell'amore infinito che Jamie prova per la piccola, rappresenta l'idea del padre perfetto che tutte le figlie vorrebbero.

Volevo innamorarmi e sentire davvero che la persona che amavo era quella destinata a me. Ho sempre creduto che ci si innamori una volta e basta che là fuori ci sia solo una persona che possiamo chiamare “anime gemella”, e che quando la incontriamo, non possiamo più stare lontano da lei.”

Cosa succede lo potete tranquillamente immaginare trattandosi di un romance ma, sebbene sia piuttosto scontato, non è così terribile, forse per il fatto che tocca un tema a me davvero molto caro: la vita dopo la morte.
So che sembra strano ma in questo libro mi ha colpito proprio questo.
Vi chiederete cosa c'entri la morte con una storia d'amore, ebbene ora ve lo spiego:
Elizabeth è la madre di Jamie ed è morta qualche mese prima dell'inizio della storia ma non è mai “andata” via del tutto.
Il suo fantasma continua a rimanere accanto al figlio e alla nipotina proprio perché, prima di lasciarsi andare, ha un compito da portare a termine.
Chi crede negli angeli custodi? Io si, ne sono fermamente convinta!
Questo personaggio mi è entrato nel cuore con la sua veste di angelo un po' pasticcione ma pur sempre determinato ad aiutare i propri cari.
Quando finalmente riesce ad abbracciare il figlio mi sono sentita un po' sciogliere il cuore mentre pensavo alle persone care che ho perso e vorrei tanto riabbracciare anche solo per un attimo.
Insomma mi fa sperare che ci sia davvero qualcosa dopo la morte, mi piace pensare che chi ci ha amato vegli su di noi e ci indichi la via quando ci “perdiamo”.

Da quando sono morta, sono un tutt'uno con la mia casa. Sono il lago e il pesciolino che ci nuota dentro. Sono il vento e le foglie e le montagne. Sono i granelli di polvere che volteggiano attorno ai raggi del sole, sono la luna che si riflette in una pozza di luce argentata sul pavimento. Sono il vento che accarezza il viso.”

Nonostante questo ho trovato una pecca che me lo ha fatto apprezzare decisamente meno: le troppe tragedie.
Mi spiego, fino agli ultimi capitoli la storia è buona ma in quelli seguenti succede di tutto, troppo per i miei gusti.
Ovviamente non posso scendere nei particolari o sarebbe un terribile spoiler (e io odio gli spoiler) ma qui succede davvero di tutto in sole venti pagine, l'autrice ha esagerato e non in senso buono.
Per questo motivo il libro a mio parere si becca un 7, avrebbe meritato di più ma il finale è davvero esagerato.

Se hai qualcosa di fragile e prezioso e lo tieni nascosto come una piccola pianta per farlo crescere al buio, morirà e il tuo segreto si trasformerà in rimpianto.
L'amore ha bisogno della luce del giorno. Un amore segreto si consumerà da solo e morirà, o consumerà il tuo cuore e ti ucciderà.”









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